lunedì 28 dicembre 2015

PORTE APERTE

   

Partendo da Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, passando per Roma, fino alla nostra diocesi di Treviso e continuando ancora ...  
Infinita è la misericordia di Dio  perchè, come dice Sant'Agostino,
"la misura dell'amore è amare senza misura".


  

"Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore. E' questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono". 

                                                     le parole del Vescovo Gianfranco Agostino Gardin



       
                Il Duomo di Treviso ha cambiato look in occasione del Giubileo. Nelle sue colonne sono raffigurate scene evangeliche di Misericordia, ma nessuna come questa ingrandita la rappresenta  con il suo vero e più profondo significato. 
Il misericordioso è colui che ha cuore per le miserie altrui e questo cuore aperto per ricevere i fratelli richiama molto da vicino quello che il mondo ebraico intendeva per misericordia con il termine rahamim che indica le viscere materne che accolgono la vita che nasce. Le viscere e la misericordia allora indicano lo spazio fatto dentro di sé alla vita dell’altro, è uno spazio di profonda comunione, di sentire con l’altro, di patire con l’altro, di gioire con l’altro.   
                                                                                                                                                                       




La Porta rimanda al passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia, guardando a Cristo che di sé dice: «Io sono la porta» 
(Gv 10, 1-10)






Segui la bacheca Giubileo della Misericordia di Francesca su Pinterest. 

Qualche piccola attività per parlare ai bambini della Misericordia.


giovedì 5 novembre 2015

ESERCIZI SPIRITUALI - BUONGIORNO GESU'

Che grande parolona .... quando pensiamo agli esercizi spirituali ci vengono in mente lunghi  momenti di preghiera, silenzio, contemplazione. E questo dovrebbe essere, ma per i più piccoli è un pò difficile.
Però educare a pregare si può e lo si deve fare anche con i bambini, in un modo fresco, nuovo!


La parrocchia di Maerne, da quattro anni, nel mese di ottobre, propone degli esercizi spirituali anche per i bambini e i ragazzi delle medie. Sono stati chiamati "BUONGIORNO GESU'". I più grandi vengono accolti in chiesa alle 7.30 del mattino, mentre i bambini delle elementari sono invitati alle 7.45. Ad ogni gruppo 15 minuti di preghiera nella gioia dello stare insieme a Gesù prima di andare a scuola.

All'inizio ci sembrava quasi impossibile muovere da casa, così presto, ragazzini e bambini insieme ai genitori, ma la sfida l'ha vinta il Signore! E ogni volta la gioia si moltiplica.


Questi momenti sono curati ogni anno e con tematiche diverse, ma questo è stato un anno speciale: abbiamo avuto con noi le reliquie di S.Antonio di Padova che in modo molto solenne sono state accolte e ospitate nella nostra chiesa. I frati francescani della Basilica del Santo di Padova si sono prestati ad animare la liturgia con canti, preghiere e raccontando aneddoti  sulla vita del Santo che ci ha accompagnato ogni giorno. Sono stati raccontati i significati dei vari simboli che accompagnano da sempre le immagini di S.Antonio.



S.Antonio era con noi, era fra noi e
 insieme a lui si pregava!


lunedì 31 agosto 2015

DAVVERO CIO' CHE CONTA E' ESSERE BELLI DENTRO?

Alle porte l'inizio dell'anno pastorale: calendari, date da inserire, da programmare, da preventivare, celebrazioni fisse, celebrazioni da spostare, celebrazioni in genere, anniversari, incontri, ...ecc ecc ..... in quante cose c'è il pericolo di smarrirsi e quanta, forse troppa ansia di rispondere alle attese altrui.
Vi invito a leggere questo articolo che parla delle attese che ci possono allontanare dall'essenziale.



 Una riflessione a partire dal Vangelo di domenica 30 agosto 2015  Mc 7, 1-8, 14-15, 21-23


venerdì 21 agosto 2015

GUERRIERO: "Io sarò al tuo fianco"





Una partenza alternativa, dal video di questa bellissima canzone di Marco Mengoni, 
che ha per protagonista un ragazzo, 
spunti e agganci catechistici per riflettere ...
 un inno all'amicizia con Dio in trasparenza.






I ragazzi di oggi hanno sempre più difficoltà ad uscire dal loro guscio e affrontare la vita superando gli ostacoli. Dove attingere questa forza? L'amicizia, la principale risorsa,  a volte è difficile da costruire. Nel mondo dei bambini e dei ragazzi c'è un'ulteriore possibilità: L'immaginazione, il mistero, l'invisibile che non si percepisce reale. E' la matrice umana della fede.
Questa fiducia rinnovata costruisce l'autostima: si può essere più forti delle paure, e ogni vittoria fa crescere la certezza di poter essere "a posto" così come si è, con le proprie doti uniche e utili al mondo.
PER LA CATECHESI
Le immagini e la storia sono molto coinvolgenti.
Si possono invitare i ragazzi a trovare dei parallelismi con il Dio cristiano. Anch'egli è invisibile agli occhi, ma forte nell'amore, nella vicinanza, nel sostegno. E' reale nell'aiuto a superare le paure e a costruire gesti di affetto e di perdono.
Si può far riprendere il testo chiedendo quali frasi hanno maggiormente colpito o sono piaciute di più ...
APPROFONDIRE
L'intento del video probabilmente non sarà quello religioso, ma possiamo comunque farci interpellare dall'umanità dell'autore per inoltrarci nel divino e far risuonare alcuni messaggi che Gesù ci ha portato: "Se non diventerete come i bambini non entrerete nel Regno dei cieli" (Mt 18,3); "Io sono con voi tutti i giorni" (Mt 28,20); "Amate i vostri nemici. Se amate quelli che vi amano, che premio ne avrete?"(Mt 5, 44-46); "Non temete dunque: voi valete"(Mt 10,31); "Se avete fede, niente vi sarà impossibile"(Mt 17,20).

Sono tanti pezzi di un puzzle che, ben composti, potrebbero rendere bello e significativo questo musicale  incontro.

Tratto da Dossier Catechista





venerdì 14 agosto 2015

MARIA

Il Santo Padre indice il Giubileo della Misericordia e quando sarà il suo inizio?
Non il primo giorno dell'anno liturgico bensì l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata concezione.
Cosa vuole dirci ? 
In un periodo in cui l'idolatria del corpo è così staccata dall'anima, Papa Francesco ci dice di guardare a Maria che era "bella dentro". Il Papa crede così tanto nella Vergine, con la devozione, si potrebbe dire, di un bambino. Quando torna da un qualsiasi viaggio (racconta il Card.Comastri) Francesco omaggia la Madonna con un mazzo di fiori. La sua devozione alla Madonna che scioglie i nodi è conosciuta e sempre più condivisa da innumerevoli fedeli. Come a Cana, Maria scioglie il nodo del vino, si accorge che manca questa bevanda della festa e lo rammenta al Figlio. Lui risponde "Non è ancora giunta la mia ora". Lei docilmente risponde ai servi "Fate quello che vi dirà"; così Maria può sciogliere tutti i nodi della nostra vita, quelli che assediano il nostro animo con la cura di una madre.
Papa Francesco mette questo Giubileo nelle docili e materne mani della Vergine chiedendoci di diventare
 immacolati come Maria. 




mercoledì 12 agosto 2015

ALLORA GESU', FISSATOLO, LO AMO' !

Quando nel nostro browser digitiamo la parola “Padre misericordioso”, una delle prime immagini che saltano all’occhio è questa: Il Padre misericordioso del grande pittore olandese Rembrandth. In questa pittura vediamo l’immagine di un uomo pentito inginocchiarsi di fronte al Padre che amorevolmente gli cinge le spalle; il mantello rosso quasi a voler avvolgere anche il figlio, un perdono rosso come il sangue che Gesù versò sulla croce per i nostri peccati, ma anche rosso come il fuoco dell’amore.


 Altra immagine, se invece noi digitiamo la parola “Buon pastore”, è questa: un’ icona dove Gesù il buon pastore tiene sulle sue spalle un agnello, immagine dell’uomo smarrito e ritrovato. 



«Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta». Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
 Lc 15,7


Abbiamo quindi trovato due bellissime e intense immagini del perdono che Dio Padre dona all’uomo che tanto ama, ma l’immagine del prossimo Giubileo della Misericordia  è ancor più intensa e forte. 

Osserviamo attentamente …

Nel motto Misericordiosi come il Padre ( Lc 6,36) si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre  ossia di donare amore e perdono senza misura. 
S.Agostino diceva: “La misura dell’amore è amare senza misura”.


La scena si colloca all’interno di una mandorla. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo (il colore blu lo identifica) fuori dalla notte del peccato e della morte (il nero). 

Adesso guarda bene il logo, 
guardalo con occhi attenti … gli sguardi che si scambiano Gesù e l’uomo che porta sulle sue spalle. 
I loro occhi si confondono. 
Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità e il futuro che lo attende, contemplando nel Suo sguardo l’amore del Padre.

Questo il cuore dell'immagine ...




Non sono solamente due occhi che si guardano, ma occhi che 
si fondono
in un nero profondissimo che indica l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che, senza misura, tutto perdona.
Nelle parole dell'autore del logo, la spiegazione più approfondita.





Il logo in bianco e nero per una eventuale attività con i bambini ....
     
 ... io ci sto ancora pensando !

IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

Sabato 11 aprile 2015 nella Basilica di San Pietro in Vaticano, il Santo Padre Francesco ha reso pubblica la bolla d'indizione del Giubileo della Misericordia con il nome di Misericordiae Vultus.
Papa Francesco ha raccomandato un’attenzione particolare alla vita delle singole Chiese e alle loro esigenze, in modo che le iniziative non siano un sovrapporsi al calendario, ma tali da essere piuttosto complementari.
Le due date indicative di inizio e fine saranno l’8 dicembre 2015 solennità dell’Immacolata Concezione che segna l’apertura della Porta Santa (vai alla pag. EVENTI, per vedere la locandina) nella Basilica di San Pietro e il 20 novembre 2016, Solennità di Gesù Cristo Signore dell’Universo, che costituisce la conclusione dell’Anno Santo.
Questo è un Giubileo che intende richiamare la Chiesa alla sua missione prioritaria di essere segno e testimonianza della misericordia in tutti gli aspetti della sua vita pastorale.
Il logo è opera di p.M.I. Rupnik. L’immagine, propone il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo e lo fa con amore tale da cambiargli la vita.

Nel motto del logo, tratto da Lc 6,36, "Misericordiosi come il Padre", si propone di vivere la Misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura. 


Il sito internet ufficiale del Giubileo è: www.iubilaeummisericordiae.va, accessibile anche all’indirizzo www.im.va. Il sito è disponibile in sette lingue.

Su Youtube potrete ascoltare l' inno ufficiale del Giubileo della Misericordia . Qui   potrete trovare anche lo spartito scaricabile in pdf.


La preghiera che Papa Francesco ha scritto per questo giubileo straordinario:


Signore Gesù Cristo,
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,
e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:
Se tu conoscessi il dono di Dio!

Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,
del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza
per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.

Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione
perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore
e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio
proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.

Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia
a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Amen




LAUDATO SI'

Alla pagina sussidi, la possibilità di scaricare 
il pdf
dell'enciclica papale "Laudato sì".

venerdì 24 luglio 2015

PRENDI LA TUA CROCE

PER CONOSCERE GESU' NON BASTA IL CATECHISMO



In questa omelia ,del 20 febbraio 2014, Papa Francesco arriva al dunque di tutto il nostro "fare", di tutto quel da farsi che sta prima di tanti incontri di catechismo. Gesù si conosce seguendolo, prima che studiandolo. 
Gesù a Pietro e ai suoi Apostoli non ha detto "Conoscimi!" ha detto "Seguimi!". E questo seguire Gesù ci fa conoscere Gesù. Seguire Gesù con le nostre virtù, anche con i nostri peccati, ma seguire sempre Gesù.
                                                                                                      
Papa Francesco
                                                                                   Buona lettura e buona riflessione

martedì 2 giugno 2015

GIORNATA EUCARISTICA

La giornata eucaristica è la festa che la nostra diocesi di Treviso dedica a tutti i bambini che, nel corso dell'anno, hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione.
Una intensa giornata fatta di giochi e di comunione, ma prima di tutto di incontro con l'amico più caro, quello che ci ha uniti qui in questo giorno: Gesù.


UNA GIORNATA CHE NON SI ESAURISCE MAI, MA CHE, 
COLTIVATA OGNI GIORNO, 
TI PERMETTE DI SEGUIRE IL SIGNORE PER SEMPRE !


sabato 25 aprile 2015

KINTSUGI


Le nostre ferite sono qualcosa da eliminare, occultare? Noi tendiamo a nasconderle, il nostro dolore, non va mostrato, per non riviverlo, per dimenticare. Un punto debole invece che un punto di forza. Ci mostriamo forti, inscalfibili, ci descriviamo come guerrieri, così saldi e statuari dentro le nostre grandi, sfarzose e luccicanti armature, senza ferite di guerra, ma con tanti trofei.

 Trofei? E se fosse altro di noi a dover scintillare? 

Kintsugi, letteralmente "riparare con l'oro". E' la pratica giapponese che consiste nel riparare gli oggetti rotti con materiale prezioso per risaltarne le crepe, le spaccature. Per i giapponesi, quando qualcosa si rompe, subisce e racconta una storia, diventa più bello, più prezioso, più raro. La ferita non è più una colpa, qualcosa di cui vergognarsi, ma è un simbolo. La vita è integrità e rottura. E non sarebbe tale senza cadute e rialzate leggendarie. Il dolore ci insegna, ci segna e ci urla che siamo vivi, che ci siamo e che stiamo vivendo ciò che abbiamo attorno, ciò che respiriamo.Anche noi cristiani, però, la pensiamo un pò come i giapponesi e lo abbiamo dimostrato ai nostri ragazzi con una semplice ma intensa attività ....

Un piatto a rappresentare la loro vita, il peccato lo ha rotto, il rendersi conto che tutto si aggiusta ma che solo il Signore lo rende speciale!




IL PECCATO PIU' PROFONDO NON E' L'AZIONE CHE IO COMPIO, MA E' IL PERMETTERE CHE LA MIA VERGOGNA MI SEPARI DAL PERDONO DI DIO.

FARE PULIZIA

La buona novella è che Gesù Cristo ama prendere e aggiustare chi è spezzato e caduto, è un amico dei peccatori. Quando gli viene chiesto perché mangia e beve con l'esattore e il peccatore, risponde dicendo: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori”. In Lui troviamo una grande speranza; Egli desidera stabilire un'amicizia con noi indipendentemente da quanto possiamo essere peccatori. Laddove abbonda il peccato, abbonda una grazia ancor maggiore. Egli è l'Emmanuele, il Dio che viene a incontrarci là dove siamo (cfr. Matteo 1:23). È venuto per noi – spezzati, caduti e deboli, per offrirci nient'altro che una sincera amicizia con Lui.




Nella Sua grande saggezza, Dio ci ha lasciato l'efficace sacramento della Confessione, a cui possiamo accostarci per rinnovarci chiedendo umilmente il Suo perdono amorevole ripristinando la nostra amicizia con Lui. Dio sa che siamo esseri umani con molte debolezze – la buona novella è che Gesù ci aspetta sempre a braccia aperte con il suo amore e la sua misericordia nel sacramento della Confessione. Vuole perdonarci, redimerci e trasformarci nei santi che aveva in mente quando ci ha creati. Il sacramento della Confessione è dove andiamo a mostrare umilmente a Cristo che non possiamo riuscirci da soli e abbiamo costantemente bisogno del suo perdono e della sua grazia. Lì vuotiamo coraggiosamente i nostri cuori dei tanti peccati che ci portiamo dietro chiedendogli di unirli alla Sua Santa Croce spazzando via i nostri peccati e rendendoci sempre nuovi.

domenica 29 marzo 2015

Spiegando Giocando

Amo spulciare la Rete per trovare nuove idee. Una dei miei tool preferiti per questo è Pinterest. In questi giorni ho trovato un idea bellissima, ho creato il mio campione partendo da questa idea di un collega americano.  Ho chiesto di poter usare lo spunto...Ho creato un nuovo campione visibile nel la presentazione che segue un PDF per i docenti che vorrebbero  usare quest'idea per le loro classi. Adesso non vedo il momento di presentarlo ai bambini della classe prima per provare con loro questo gioco imparare a verbalizzare giocando la Storia della Pasqua.
Approfitto per augurarvi la Gioia dell'Incontro con il Risorto qui e ora!  
Astrid

PDF Mini libretto della Settimana Santa




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sabato 21 febbraio 2015

La Parola

LA CESTA D'ACQUA


C'era un ragazzo che viveva con suo nonno in una fattoria.
Ogni mattina il nonno, che era cristiano, si alzava presto e dedicava del tempo a leggere le Scritture. Il nipote cercava di imitarlo in qualche modo, ma un giorno chiese: "Nonno, io cerco di leggere la Bibbia ma anche le poche volte che riesco a capirci qualcosa, la dimentico quasi subito. Allora a cosa serve? Tanto vale che non la legga più!".
Il nonno terminò tranquillamente di mettere nella stufa il carbone che stava in una cesta, poi disse al nipote: "Vai al fiume, e portami una cesta d'acqua". Il ragazzo andò, ma ovviamente quando tornò non era rimasta acqua nella cesta. Il nonno ridacchiò e disse : "Beh, devi essere un po' più rapido. Dai, muoviti, torna al fiume e prendi l'acqua".
Anche questo secondo tentativo, naturalmente, fallì. Il nipote, senza fiato, disse che era una cosa impossibile, e si mise a cercare un secchio. Ma il nonno insistette: "Non ti ho chiesto un secchio d'acqua, ma una cesta d'acqua. Torna al fiume".A quel punto il giovane sapeva che non ce l'avrebbe fatta, ma andò ugualmente per dimostrare al vecchio che era inutile. Per quanto fosse svelto,  l'acqua filtrava dai buchi della cesta.
Così tornò al fiume e portò la cesta vuota al nonno, dicendo: "Vedi? Non serve a niente!" "Sei sicuro? - disse il nonno - Guarda un po' la cesta?". Il ragazzo guardò: la cesta, che prima era tutta nera di carbone, adesso era perfettamente pulita!





"Figlio, questo è ciò che succede quando leggi la Bibbia. Non capirai tutto, né ricorderai sempre ciò che hai letto, ma quando la leggi, ti cambierà dall'interno. Dio lavora così nella  nostra vita, ci raffina interiormente e a poco a poco ci trasforma perché possiamo assomigliargli."  





La Chiesa di Martellago ci ha fatto da catechesi per un incontro sulla Parola. Al suo interno, infatti, è ancora presente l'antico ambone a muro, sul lato destro della chiesa. Insieme al parroco della nostra parrocchia di Maerne, abbiamo accompagnato i bambini di 4a elementare, che si stanno avvicinando alla Prima Comunione, in questa visita ...

...non poteva mancare il finale con la drammatizzazione della storia della 
CESTA D'ACQUA



martedì 17 febbraio 2015

Imparare Creativamente





Imparare a conoscere Gesù e la Storia del suo Popolo usando le mani, giocando e cantando.
 Ogni tanto, come insegnante  ci provo e oggi ho pensato di condividere con voi, catechisti un'esperienza da cui potete attingere qualche ispirazione...    





 Vi invito di guardare il video per avere un idea cosa facciamo quando abbiamo finito di sentire le storie o anche mentre ascoltiamo. Uso storie della  Bibbia per i ragazzi, ma uso volentieri anche questa bellissima bibbia con i racconti della tradizione orale ebraica, curato da Abrascha Stutschinsky.
 (Per maggior informazioni

Nella Catechesi si potrebbero realizzare pannelli e far lavorare ogni gruppo su una storia diversa. In seguito si potrebbe organizzare un momento di condivisione fra i gruppi o un momento di preghiera partendo dall'esperienza 'nascosta' nei pannelli che adesso possano servire come sottofondo multimediale....
.
Per ulteriori spunti e per conoscere un po' meglio l'IRC nella scuola,vi suggerisco un occhiata nel mio Blog. 

                        www.finestrelle.blogspot.it


a cura di Astrid Hulsebosch

venerdì 6 febbraio 2015

Abito a Costo Zero


 Gesù ci invita ad un banchetto speciale: la sua messa. 
 Come ti vestiresti?       Proviamo a leggere e meditare  insieme...

Matteo 22, 2-12

Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.  Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;  altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.  Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale.



Ecco il nostro abito nuziale, quello che indosseremo per il nostro speciale incontro con Gesù ...

Questa tunica che indossiamo nel momento in cui ci accostiamo alla comunione con il Signore è un vestito particolare...
diverso da tutti gli altri, ci riveste di Gesù, dei suoi stessi sentimenti e ci rende simili a lui.





La tunica bianca che viene consegnata
 ai ragazzi e che sarà indossata nel giorno della comunione è segno di conversione e di vita nuova, di comunione con i fratelli nella lode al Signore.


Guardiamolo bene...




RIFERIMENTO BIBLICO: San Paolo nella lettera ai Colossesi 3, 12-15 ci fa capire che  i cristiani della comunità di Colossi erano stati tentati di indossare un altro vestito...Paolo gli esorta ( con le sue parole cerca di  vuole aiutarli) ricordando loro che  il vestito che Gesù ha consegnato è  fatto di fili speciali.

Colossesi 3, 12-15
Rivestitevi dunque, come amati di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza;  sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se qualcuno abbia di che lamentarsi nei riguardi degli altri. Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.  Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E siate riconoscenti!




La nostra veste sarà intessuta di: 
  • gioia
  • amicizia
  • fedeltà
  • carità
  • pace, 
  • accoglienza 
  • magnanimità 
  • tenerezza      

Idea e Realizzazione  Francesca Fardin